Tra i sei e gli undici anni, quando comincia a svilupparsi un forte senso del sé, la “tana” diventa una specie di luogo simbolico che traccia un confine tra la propria vita interiore, i propri pensieri e desideri, e il mondo degli altri che, come per incanto, può essere tenuto al di fuori. Nei libri di avventure del passato i protagonisti costruivano spesso nascondigli, tane e capanne, da “Tom Sawyer” a “I ragazzi della via Pal”. Oggi questi luoghi speciali dell’infanzia sono quasi del tutto scomparsi non soltanto dalla letteratura per ragazzi ma anche dalla vita dei bambini. Quando ci sono si tratta di prodotti commerciali come casette di plastica prefabbricate, talvolta arredate di tutto punto, riproduzione in miniatura delle abitazioni degli adulti, non delle tane, non dei veri nascondigli e soprattutto non costruite dai bambini a cui più che il prodotto bello e perfetto, piace ritagliarsi uno spazio separato e proprio. Nel nostro caso i bambini potranno costruirsi all’aperto la loro tana per giocare, meditare, leggere oppure per stare con gli amici.